La Pagina delle Catture

Giorno : 18/08/10, verso le 5,00, io e l’amico “Teo” dopo aver stipato la macchina con un’infinità di attrezzature ed accessori, si parte con destinazione la Marina di Marina di Ravenna. Lì abbiamo l’appuntamento con “Riccardo” per un’uscita di pesca al Tonno Rosso. Le luci tenue dell’alba lasciano ben presto posto ad una bella giornata di sole. Come in precedenza siamo “carichi al massimo”. Le catture già effettuate nelle settimane precedenti non hanno assopito la voglia di confrontarci con questi bellissimi avversari. Non và sottovalutato il fatto che nessuna allamata è ancora avvenuta sulle mie canne. Quindi sono ancora in attesa di confrontarmi personalmente con questi “Bolidi del Mare”. Caricato il tutto, verso le ore 7.00, si parte: destinazione il tratto di mare fra le piattaforme “Annabella” e “Annalisa” davanti le coste Pesaresi. Il viaggio dura oltre un’ora. Per ingannare il tempo le battute e gli sfottò si uniscono alle operazioni di preparazione delle sarde da pastura. Il mare è abbastanza tranquillo, la navigazione è sufficientemente confortevole mentre il caldo comincia a farsi sentire. Giunti in zona si effettua la strisciata, poi si ferma la barca e spenti i motori s’innescano le lenze di 3 canne che vengono poste in pesca. Inizia un’attesa carica di tensione. Il Vhf, acceso per sentire le comunicazioni di altre imbarcazioni in zona, tace. Il tempo passa lento, non si ha molta voglia di scherzare. Siamo tutti intenti a scrutare il mare e l’Ecoscandaglio alla ricerca di segnali che rivelino la presenza di Tonni. L’unico rumore che cadenzi il passare del tempo è quello proveniente dal “Getta Sarda”. La leggera brezza del
mattino inizia a rinforzare increspando il mare e questo ci preoccupa un pochino.  Verso mezzogiorno si decide: facciamo uno spuntino poi cambiamo nuovamente le esche. Non faccio in tempo a dare il primo morso che un’urlo persistente squarcia il silenzio. Il, per noi pescatori, bellissimo “canto” della frizione del mulinello, un’Alutecnos 50Lb, montato sulla “mia” canna, una Mastfisch 50lb, comunica la folle velocità con cui decine di metri di lenza stanno uscendo. Una lucida agitazione pervade l’equipaggio mentre l’adrenalina mi và a livelli astronomici. Indosso la cintura e vi aggancio la canna per il combattimento. Nel frattempo “Teo” recupera le altre canne e “Riccardo”, accesi i motori, inizia ad assecondarmi nel combattimento. Le prime fughe del pesce sembrano inarrestabili svuotando vistosamente la bobina del mulinello. Il combattimento dura circa un’ora con lunghe fughe e successivi lenti ma costanti recuperi della lenza. Al termine il mio avversario diventa sempre più nitido. Vicino alla barca, sempre più vicino alla superficie, lo si vede in tutto la sua splendida livrea grigia mentre effettua i “Giri della morte”. Giunto a tiro di raffi con due colpi ben assestati lo si blocca. Terminate le operazioni per salpare il tonno un turbinio di emozioni mi assalgono unendosi, in uno strano mix, con la stanchezza accumulata. Le condizioni meteo marine stanno mutando e volgiamo rapidamente la prua al porto per il rientro. In banchina ci sono diverse persone, fra cui diversi “vicini” di ormeggio anch’essi pescatori, ad attenderci. A questo punto la pesatura, la bilancia indica Kg. 60,200, e le foto di rito immortalano la cattura del mio primo Tonno.

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